mercoledì 29 agosto 2012

se trovi scritto fragile

qualche mese fa avrei dato qualsiasi cosa per passare con te due serate come queste, a stare vicinissimi per ripararci insieme dal maestrale e a fumare in spiaggia o nelle case costruite per metà e poi abbandonate, per sentire la tua voce al telefono e collezionare i tuoi sms come piccoli trofei e per sentire come suona bene il mio nome quando sei tu a dirlo, specie quando lo riduci ad una sola sillaba. avrei sorriso molto di più quando hai detto che saresti rimasto tu a farmi compagnia e che no, non volevi tornare a casa,volevi rimanere.
qualche mese fa davvero mi avrebbe fatto piacere, avrei dato un peso enorme a tutto, forse avrei anche creduto nel tuo ci rivediamo presto e non mi sarei più ricreduta sulla tua presunta perfezione.

la verità è che mi piacevi così tanto sopratutto perché una buona parte di te me l’ero inventata io, su misura per me.
il rendersi conto non è stato nemmeno troppo traumatico in fondo - necessario piuttosto.

3 commenti:

  1. Il rendersi conto, come dici tu, è stato veramente necessario. Traumatico relativamente.

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  2. Idealizzare è tipicamente umano e rendersene conto, non solo è necessario, ma risulta anche un enorme passo avanti. Una svolta, in positivo, (s'intende).

    Un abbraccio, ti seguo.

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