lunedì 21 novembre 2011

ti ho scritto una lettera che mercoledì parto

le prime due settimane di giugno dell'estate dei miei sei anni andavo ogni giorno al centro estivo della scuola dove raccoglievamo pinoli e ci facevano giocare ad a-si-no e c'era una complessa classifica dei punti accumulati dai bambini.
due volte a settimana andavamo in piscina. io avevo un costume con i gatti e non sapevo nuotare.
ci andavamo in pullman e uno degli animatori era un ragazzo sui vent'anni che un giorno si era seduto proprio davanti a me e aveva in mano una foglia che aveva raccolto chissà dove. la smembrava lentamente, per ridurla alle nervature. io allora convintissima gli avevo detto che la foglia è un essere vivente, che anche lei soffre e che quindi doveva smettere, che le faceva male.
e lui, più convinto di me, mi aveva risposto che no, la foglia non è un essere vivente. l'albero è un essere vivente e la foglia no.

io giuro che mai mi ero sentita così stupida e a undici anni di distanza posso confermarlo.

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